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PLAYLIST/Note

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Che cosa passa l'iPod ?
Ovvero, che cosa ascolto in prevalenza in questi giorni ?
nessuna classifica, solo gusti personali... e qualche nota...

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Vengo da lontano, musicalmente... :-)
un'occhiata alle '' Note Musicali'' vi racconta una storia...

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Playlist dicevo:
otto (8) brani che ho apprezzato..
Perchè otto ?
non so... 10 fanno molto Hit Parade,
5 sono pochi,
7 è dispari,
otto mi sembra una buona scelta...


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(010)

Non ho la minima idea di quanta gente segua le mie Playlist, sicuramente pochissimi, il sito non è notissimo, anzi, e io non so fare di meglio... o forse potrei ma non ho voglia :-)
Comunque SONO TORNATO !! Evviva !! Dopo mesi di silenzio è pronta la nuova Playlist
(le fotografie le tengo più aggiornate, almeno quelle...)

Brendan Perry - The Bogus Man (Ark) 2010
Massive attack - Special Cases (100th Windows) 2003
Brendan Perry - Utopia (Ark) 2010
Gotan Project - Rayuela (Tango 3.0) 2010
Sofa Surfers - Good Day To Die (Sofa Surfers) 2005
Gotan Project - La Gloria (Tango 3.0) 2010
Ellen Allien - Our Utopie (Dust) 2010
Roxy Music - The Bogus Man (For Your Pleasure) (1973)


Tanti anni dopo il suo primo album solo ("The Eye Of The Hunter" che mi era piaciuto ma fino a un certo punto) è tornato con il nuovissimo ''Ark'', quando l'ho ascoltato ho fatto un colpo, una specie di vortice di ricordi mi ha risucchiato la mente dentro atmosfere che avevo scordato da un pezzo. Un grande/bellissimo album ''dark'': l'inizio, con ''Babylon'', è di quelli che ti riportano ai Dead Can Dance di ottima memoria e poi subito dopo c'è ''The Bogus Man'' la cosa migliore di tutte, una piccola intro elettronica e un grande pezzo impossibile da scordare. Quasi tutto il disco ricorda molto le cose/atmosfere dei Dead Can Dance manca la parte ''etno'' ma il resto è quello, Brendan Perry ha una voce che entra dentro, calda, profonda e con varie sfumature accompagna tutto il disco che al contrario di molti altri in giro non ha pezzi particolarmente ''deboli'', è una rarità di questi tempi... Perry ha fatto tutto da solo, pare che il budget a disposizione non fosse granchè, a dimostrazione del fatto che non serve essere superprodotti e pieni di ''sponsor'' per fare bei dischi. La rivista Rockerilla l'ha nominato disco del mese (nel numero del mese scorso) mentre ''Onda Rock'', la rivista solo OnLine che leggo spesso, un sei miserello... inutile dire che non sono d'accordo: solo sei !!?!
''Utopia'' è il singolo, più semplice del resto del disco, godibilissimo...

Una sera, il mese scorso, un Rospo mi ha convinto ad andare a vedere i Gotan Project. Presa la macchina e con la segreta speranza che il Rospo si trasformasse alla fin fine in Principessa (ma, credetemi !! il meccanismo funziona solo nelle favole... e poi, a dir il vero, nemmeno io sono il tipo del Principe) ci siamo diretti in quel di Marostica.
Il Gotan presentava il nuovo disco. '' Signori !! Gli alfieri del tango elettronico...'' la sconosciuta presentatrice li ha introdotti così. Tango elettronico però non la racconta tutta, basta poco per accorgersi che tutto il gruppo suona essenzialmente gli strumenti tradizionali del caso. Solo il basso e la batteria mancano sostituiti egregiamente da sequencer e tastiere, certo non è poco e il sound ne viene modificato di conseguenza ma violini, trombe, chitarre acustiche, pianoforte, bandoneon, sono sempre stati presenti contemporaneamente in tutti, o quasi, i brani suonati. ''Rayuela'' ha un coro di bambini che contano (in spagnolo) che fa la forza del pezzo. ''La gloria'' ha un bel bassone sintetico e una telecronaca simil sportiva (che invece parla del gruppo) dove alla fine il classico urlo sudamericano ''Gooooooool'' è sostituito in alternativa con un più consono ''Gooooootan''. Bravissimi, un bel concerto. Tango modernissimo...

Parlando di concerti da queste parti ormai ''Heineken Jammin Festival'' sta diventanto un'istituzione.
L'anno scorso è saltato per crisi economica. Quest'anno è andata meglio malgrado la pioggia. Ho scelto di andarmi a vedere i Massive Attack, sorbendomi purtroppo anche i ''Black Eyed Peas'' (una ciofeca schifosa di citazioni banali, pur se di rango, e balletti con costumini ridicoli alla moda americana, non comprate i loro dischi... :-)).
I Massive sono stati l'unico gruppo veramente valido della serata e si sono meritati alla grande i 50 euretti dell'ingresso (d'altronde il Gotan ne ha voluti 40 di euretti, cazzo cazzo). Uno spettacolo elegante, di grande qualità, due batteristi, una chitarra elettrica in grande evidenza, in sette sul palco, un bel repertorio suonato con un'energia che nei dischi in studio è molto più controllata. Un rimpianto: due pezzi che avrei voluto sentire non sono passati. ''Karmacoma'' che malgrado l'incoraggiamento pressante di qualcuno del pubblico non si è sentita e 'Special cases'', finita appositamente in Playlist (Sinead O'Connors però non è facile da sostituire dal vivo).

Un appunto sull'Heineken: secondo me quest'anno i gruppi sono stati un salto indietro nel tempo, troppo indietro...: Aerosmith, Pearl Jam, Green Day gli stessi Massive Attack tutta gente sulla scena da decine di anni. Ok !! La buona musica è essenzialmente proveniente dal passato, a volte remoto, però uno sforzo in più si poteva fare per i gruppi a supporto dei grandi nomi (non cito appositamente i Black Eyed Peas... che grandi non lo saranno mai...)
Non bastano certo Gossip o Editors per rappresentare gli ''ultimi anni''...

Sofa Surfers sono Austriaci ma non sembra (?). Scoperti per caso, l'album in questione è passato varie volte sull'iPod. Molti i pezzi notevoli ma di difficile definizione. Azzarderei post rock, forse psichedelico, schematici matematici, una spruzzatina di nuove tecnologie. Comunque bravi. Non trovo l'ultimo loro album ''Blindside'' del 2009, devo farmi un giretto su internet... casomai vi so dire...

Dust è l'ultima uscita di Ellen Allien, una delle poche donne che lavorano nell'ambiente Dance/Techno.
Dj di rango anche se di nicchia. Questo disco, rispetto ad altri della stessa Allien, è molto più facile, quasi ''commerciale'', la signora a volte si lascia andare... L'album è divertente, pezzi brevi molto piacevoli tutti orientati al movimento. ''Our Utopie'' è il brano che apre il disco, contiene una sacco di rumorini, frusci, uccellini, vocine e, cosa principale, un giro di (forse) xylofono (forse) campionato che fa da tema principale su una base molto squadrata. Ellen è teutonica.

Un grosso salto indietro nel tempo per un pezzo di storia. ''For Your Pleasure'' è il secondo album dei Roxy Music e, come usa dire, c'era ancora Brian Eno che faceva ''magie''. Se per caso qualcuno non dovesse aver un' idea chiara di cosa sono stati i Roxy farebbe bene a prendere seri provvedimenti. ''The bogus man'' dura nove minuti (ed è solo casuale che nella stessa playlist ci sia un brano con lo stesso nome), Brian Ferry è speciale, canta un falsetto drogato da inserti di chitarra, filtri vari, e specialmente da un sax che gira e rigira intorno al pezzo, un pò qui un pò li, fino alla fine. Il ritmo è incalzante, complice un bellissimo basso, e tutto serve a creare una tensione emotiva che cresce. Probabilmente per l'epoca era un pò avanti rispetto al resto. Ai tempi nostri un capolavoro... (cik, cike, cike, cik, cike, uuuff)

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(009)


WILLIAM BASINSKI - The Garden of Brokeness 2005
Vitalic - Repair Machines (Ok Cowboys) 2005
Daft Punk - Around the Word (Homework) 1999
Hawkwind - Brainstorm (Doremi Fasol Latido) 1972
Syd Barrett - Late Night (The Madcap Laughs) 1970
Royksopp - What Else is There (The Understanding) 2005
Daft Punk - Technologic (Human After All) 2005
U2 - Red Light (War) 1983

In poche parole: fantastico !! (una parola)
Non è un ascolto facile, non è per tutti (purtroppo...), non va probabilmente bene nelle giornate assolate e allegre, Garden of Brokeness è un grande disco. Di Basinski avevo già playlistato un brano tratto da Melancholia ma ''Garden'' è migliore. Poche note di piano che si ripetono lente, pause, forse del vento, rumori lontani, profondi, qualche altra nota di piano, dei silenzi disarmanti e poi di nuovo il pianoforte in loop, che ricomincia uguale ma non troppo. Trasmette una grande pace e una calma profonda. 49 minuti di grandissimo ''ambient''. Basinski è americano, l'11 e il 12 febbraio suona a Tokio, per chi può.....

Vitalic: mai sentiti prima, scoperti per caso. Francesi, forse di Parigi, feste snob. Lontanissimi (ma proprio tanto !) da Basinski e invece vicini ai Daft Punk
(ohibo ! pure questi francesi) tutti pezzi danzerecci, quasi tutti strumentali e quando c'è la voce spesso vuol dire Vocoder, ''tumb tumb'' sempre supertecnologico e spesso vicino agli anni 80. Vitalic sono meno estremi dei Daft Punk, direi che manca il Punk, probabilmente quindi anche più fruibili e, ma non so se si può definire un ''bonus'', più sofisticati, comunque gradevolissimi.... me li figuro come dei simpatici ''cazzoni''. In auto vanno benissimo... e i Daft Punk non li batte nessuno...

Un pezzo circolare, un grande loop di 6 minuti. Immagino che più o meno tutti abbiamo visto il video: due rampe di scale su una piattaforma circolare, un fondale di luci rotonde,
un sacco di gente in costume ''strambo'' che si muove roboticamente e coreograficamente a ritmo. Si resta ipnotizzati solo a guardare. Una grande, geniale, cazzata. C'è sempre Youtube se non vi sovvien.... Sembrano canzoni da usare e poi gettare ma sotto offrono molto di più. Sono brani semplicissimi fatti spesso con tre note ripetute, martellanti, ritmatissime, totalmente sintetiche e a volte molto kitsch, decisamente personali e riconoscibilissime. Daft Punk, 'Around the world''. ''Technologic'' è stato usato non molto tempo fa per una pubblicità tv (forse un'automobile): Una monotona filastrocca con stacchetto... :-)

Elettronica in playlist per cinque pezzi su otto (anche se Basinski usa di base il piano acustico) e, ma è pura casualità, 4 brani del 2005. Le cose più interessanti e originali di questi ultimi anni sono arrivate, secondo me, dalla grande famiglia ''sintetica'', si può non essere d'accordo..., trovo però un fatto che, nel rock, oramai tutto si mescola, si scombina e poi si ricompone e niente c'è di veramente nuovo. Quella che io chiamo, molto genericamente, 'elettronica' ha allo stesso modo rimescolato/ricomposto/fuso/digerito generi e suoni ma forse ha dato ''risultati'' migliori e ha proposto cose più ''nuove''.
Non che il nuovo in se sia un valore assoluto, resto sempre dell'idea (e la sto sempre più consolidando) che le musiche migliori sono già state composte da tempo.
Comunque, come sempre, tutto è relativo.... e quindi ??

Quindi: Hawkwind !! 1972, un gruppo che non ha mai raggiunto il grande pubblico ma che ha avuto un certo peso nell'invenzione dello ''space rock'', anche se qualcuno continua a metterli alla voce hard rock. Concerti interminabili, droghe, light show, ballerine (poco vestite), chitarre elettriche, sintetizzatori, storie fantascientifiche, i primi album sono storia. ''Brainstorm'' è stato un cavallo di battaglia per anni e anni, compare anche nel leggendario doppio live ''Space Ritual'' che ho la fortuna (?) di possedere in versione vinilica (con qualità audio pessima), copertina ripiegabile in più facciate coloratissima e probabilmente anche di un certo valore ''antiquario''. Le formazioni, tante e variabili, hanno visto passare Tim Blake già con i Gong, Simon House, e, è storia, Lemmy Kilmister che ha poi fondato i Motorhead. Ascolto Hawkwind sempre con piacere, prediligo in particolare un album che non è del periodo d'oro ma di molto successivo ovvero 'Electric Tepee' nientepopodimenoche del 1992, un disco veramente ''space''...Syd Barrett immagino non serve dire chi è. Peccato abbia lasciato relativamente poco di se. Quel poco però è di sostanza. Chissà cosa ci avrebbe regalato se non avesse smesso per i noti motivi. Late Night è sul suo primo disco solista, inciso dopo l'abbandono dei Pink Floyd. Il brano è molto bello ed è il mio preferito assieme a Long Gone. Di Late Night esiste una stupenda cover dei This Mortal Coil sull'album 'Blood' (cantata da voce femminile), è uno dei pochi casi che conosco dove la copia è forse migliore dell'originale.

Mi sono sollazzato in settimana con tutta una serie di remix vari, mi piacciono i remix, offrono una visione alternativa dello stesso pezzo... Cinque dei remix erano di ''What Else is There'' dei Royksopp, uscito come singolo qualche anno fa ha avuto anche un certo successo. Il pezzo è cantato benissimo da Karin Dreijer Andersson in vacanza dai Knife. I remix sono ben fatti, diversissimi tra loro pur mantenendo ovviamente la stessa canzone di base. Bene il ''Trentemoller'' remix, bene anche il 'Vitalic' remix, insomma, bene anche tutti gli altri però l'originale (radio edit) resta di gran lunga il migliore. Allungare il brodo a volte non rende nulla di più.

Ammetto e chiedo venia (?), da mesi dovrei ascoltare l'ultimo album di U2 e non l'ho fatto... Qualcuno che conosco a causa di questo fatto increscioso mi leva il saluto... io amo di più i primi U2 e quando ho voglia mi viene naturale poggiare la mano sui primi tre dischi.
Ho avuto per anni, quasi sempre appresso, una cassetta C90 (ricordate ? le C90 !!!!! ) con da un lato War (appunto gli U2) e dall'altro il primo LP dei Roxy Music: consumata...
non scherzo... Non sarà il brano più noto del disco e sicuramente non è un capolavoro però però però ''Red Light'' è uno dei miei preferiti... :-)

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(008)

GUS GUS - Hatefull (24/7)
Lulu Rouge - Ninna Nanna (Bless You)
Deep Purple - Highway Star (Machine Head)
Genesis - Musical Box (Nursery Cryme)
Gus Gus - On The Job (24/7)
Claudio Lolli - Quelli come Noi (Aspettando Godot)
Paul Oakenfold - Hold Your Hand (Bunkka)
Nada - Luna in Piena (Luna in Piena)


Ho scoperto un gruppo nuovo i Gus Gus, ho ascoltato l'album più volte e proprio mi piace.. Elettronica pura. Echi, ombre di dub (...forse decisamente più che un'ombra), suoni sintetici molto belli penso fatti con quei bei synth analogici con le rotelline e i cursori, ''Hatefull'' su questo è insuperabile, anche la voce con eco/riverbero ''quanto basta'' sta molto bene. Nessun pienone sonoro anzi il tutto è quasi ''spoglio'' (il termine è: ''minimal''), bei ritmi ''semplici''.
On the Job è il secondo brano che preferisco. Qualcosa di nuovo. Bel lavoro, congratulazioni !! Scordavo, vengono dalla lontana Islanda.

''Ninna Nanna'' è cosa molto strana, molto bella, discretamente inquietante, dark, cantata in italiano da una sconosciuta Alice Carreri Pardeilhan. Si chiamano Lulu Rouge e tanto per cambiare vengono da Nord (Danimarca), Bless You è il loro esordio del 2008, un bell'esordio. Un pò dark, un pò techno, un pò trip hop. Atmosferici. Anche questi sono Dj (due) che hanno deciso di uscire per un pò dalle piste. Il ritmo sta sotto, viene su un pò per volta e non spinge quasi mai, anche qui sentori di Dub, perfino un violino, naturalmente molta elettronica ma tutto centellinato a dovere. ''Ninna nanna ninna oh, questo bambino a chi lo do, se lo do all'uomo bianco se lo tiene finchè campo, se lo do all'uomo nero....'' Dovreste proprio ascoltarli, fate un salto su Youtube...

Uno dei miei nipoti ama il metal !! quasi ascolta solo quello.... sto cercando con cautela di indirizzarlo anche verso altre cose, per ora con scarso successo.
Comunque per natale gli ho fatto avere un bel cd di Mp3 con cose di Iron Maiden (il suo gruppo preferito), Black Sabbath (a cui gli Iron dovrebbero minimo offrire qualche cena) e Deep Purple (e vabbe !! nel cd c'era anche un Alice Cooper...).Quando ero giovinciello l'hard rock non mi diceva molto, nemmeno ora a dir il vero mi fa impazzire ma qualcosa ho ascoltato e qualcosa ho rivalutato. Machine Head dei Deep Purple è proprio un bell'album, sono un pò le radici di quello che poi è stato l'hard negli anni successivi.
Machine Head è il disco di ''Smoke on The Water'' che chi è che non la conosce.... Più blues e meno pezzi tirati rispetto agli album precedenti ma Highway Star pesta e va che è un piacere. Storia !! è il 1972... che è anche l'anno di Made in Japan....

Colonna sonora di capodanno all'insegna del revival, cena con amici, età simili anno più anno meno... Background musicale vario con alcune cose comuni tra cui i Genesis e ''Nursery Cryme'', subito passati sullo stereo...''Musical Box'', pur essendo un bellissimo brano, da un pò mi viene a noia, faccio fatica a riscoltarlo, lo conosco a memoria, ne conosco tutte le sfumature e i passaggi. Dovrei lasciarlo a riposo per qualche anno. Se amate un gruppo non consumatelo troppo, dopo un pò cominciate a centellinarlo, rischiate altrimenti di ''perderlo''

...non avrei dovuto, lo so, quando ne parlo mi guardano, ridono, qualcuno si tocca... ho quasi tutto in vinile e da tempo volevo passarlo in Mp3. E' però un lavoro noioso e discretamente lungo, se si vuole farlo bene si deve dare un ritocchino alla dinamica, si leva qualche fruscio.... insomma due palle... Per farla breve mi sono scaricato da iTunes due classici di Claudio Lolli: Aspettando Godot e Un Uomo In Crisi (Ho visto anche degli zingari felici, sia in studio che live, già li avevo...). Sono rimasto sorpreso e di conseguenza un pò intristito che a distanza di così tanti anni certe cose non siano cambiate... alcuni testi malgrado l'esagerato ''umore nero'' sono attuali anche oggi. In qualche caso è cambiato il ''set'' dove la scena si svolge e il ''marketing'' delle nostre vite ha sepolto sotto uno strato di apparenza quello che Lolli dice, le sue parole però ancora mi colpiscono. Davvero triste... Da piccolo ''Quelli come Noi'' mi piaceva molto anche se la descrizione che esce dalla canzone non era proprio pennellata su di me... ma insomma, qualche volta mi non sentito anche così...

Sicuramente non depone bene passare da Claudio Lolli a Paul Oakenford, si percepisce un leggero sentore di doppia personalità schizoide, tantè che Lolli non si balla e Oakenfold sì (!).... Oakenfold è un'altro DJ che fa dischi di pura dance e li fa bene... fa Dj Set in proprio (ne ho due molto belli) e a richiesta introduce concerti (Madonna), remixa brani per mezzo mondo, Bunkka non è recente, è del 2002, ottimo anche nel 2010.
Oakenfold si circonda di ospiti di grido, usa campionamenti di chitarre, che non è da tutti... Tanta elettronica. ''Leggero'' ma moooolto piacevole. ''Hold Your Hand'' è cantata da Emiliana Torrini che, ho scoperto da poco, non è per niente Italiana ma Islandese (papà però....), esattamente come i Gus Gus che non per nulla le avevano chiesto, un giorno, di collaborare con loro. Il mondo è piccolo...

Fine anno/Anno nuovo. Tempo di classifiche, tutte o quasi le riviste musicali si cimentano con i migliori album/artisti dell'anno, pare impossibile, raramente si trovano gli stessi nomi. Tutti i redattori hanno gusti diversi, attenzioni diverse, conclusioni diverse, ne sto guardando un pò e vedrò di trovarne altre. Sono interessanti, ti fanno scoprire cose che magari non conoscevi. Mi accorgo in questi casi, più di altre volte, che il mondo (musicale e non) è bello perchè è vario. E' una grossa banalità... ma è propondamente vera... è il valore della diversità... (insomma entro certi limiti, Lady Gaga per esempio..... :-)
Ognuno ha il suo artista preferito, ognuno ascolta la ''sua'' musica con un cervello diverso da un altro e nè ottiene emozioni diverse. Ognuno ha la sua verità... difficilissimo anche solo pensare ad un metro di giudizio standard, francamente impossibile...
La diversità di opinioni è una ricchezza.
Leggo anche dei blog, che non cito, e qui le cose si fanno più difficili...
discussioni sanguinosissime su questo o su quel brano, guerre di religione per decidere se il tizio si può annoverare all'interno di un genere piuttosto che su un'altro, ognuno sfoggia la sua cultura e si sprecano citazioni dottissime.
A pochissimi viene qualche dubbio.
A volte sono così sorpreso da cose dette con una sicurezza disarmante che mi immagino persone intente per ore e ore sfogliare rarissime riviste/libri/manoscritti alla ricerca della notizia perduta che, voilà, dimostrerebbe in un sol colpo la teoria in discussione.
Naturalmente immagino anche tutti pluridiplomati in qualche conservatorio e tutti con l'orecchio assoluto. Mi sorge anche il dubbio che frequentino a tempo pieno tutti gli artisti che citano. Spesso finisce che tutti si tengono la loro idea...
Leggo, non sempre, ma non intervengo MAI.
Qualcuno è troooppo oltre, non sarei in grado...
Perche tutto ciò ? perchè volevo commentare l'ultimo pezzo della Playlist:
è Nada, quella che aveva freddo tanti anni fa ma che poi è cresciuta e ha fatto anche delle belle cose, con gusto e cervello. Non sarà il massimo ma ''Luna in Piena'' fosse stato per me, nel 2007, avrebbe vinto Sanremo....



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(007)

ROBERT WYATT - Little Red Riding Hood Hit the Road (Rock Bottom)
CABARET VOLTAIRE - Crackdown (12' Mix)
CLOCK DVA - Hide (Buried Dreams)
C.S &.N. - Guinnevere (Crosby, Still & Nash)
CLOCK DVA - The Reign (Buried Dreams)
LA ROUX - In For the Kill (La Roux)
THE FIELD - The More That I Do (Yesterday and Today)
DJ HELL - U Can Dance (Teufelwerk)



Una tarda mattinata della settimana scorsa non si mi poteva certamente definire di buon umore, non andava proprio...,
e al pomeriggio mi aspettava l'ufficio...,
così l'ho ascoltato anche se in fondo non si può certo definire allegro.
Inizia con dei fiati piuttosto liberi che sciamano in gruppo,
salgono accordi di pianoforte che introducono un piccolo tema,
sotto una batteria minimale, intanto qualche vocalizzo, poi canta...
è Robert Wyatt, il pezzo ''Little Red Riding Hood Hit the Road'', siamo a ''Rock Bottom''.
E' sempre una grande emozione ascoltarlo, tutto l'album intero è un pezzo di storia, non solo mia.
Sono pochi i dischi e le musiche che mi fanno questo effetto, sono cose che metto raramente per paura di ''perderle''.
Se siete in possesso di un cuore oltre che di una mente c'è Robert Wyatt, l'ex batterista che cercava di restare a galla dopo il grave l'incidente che l'ha definitivamente lasciato in una carrozzella.
Ho letto che quasi tutto il disco è stato composto a Venezia
(alla Giudecca, nel 1974) durante la convalescenza.
Insomma, abito da queste parti... averlo saputo...
Se già non l'avete fatevi un regalo, natale è vicino...
compratevi il CD, magari l'anno prossimo vi ritrovate a cercate tutto il resto....

Trovati !! Finalmente, li cercavo da tantissimo tempo: i remix dei Cabaret Voltaire.
''Crackdown'' l'ho passato 3 volte di seguito. Erano altri tempi, fine 70, si cominciava a guardare all'elettronica in maniera più ampia. La tecnologia cominciava ad esserci e il rock cercava altre strade incontrando altri suoni,
i Cabaret Voltaire ci provarono sposando oltre al rock e l'elettronica anche il funky, in parte le piste da ballo, l'industrial. Qualche volta in discoteca proponevo anche cose simili ma erano cose un pò troppo di nicchia, molti tornavano a sedersi, per me, Dj improvvisato e non professionista che tentava di non essere banale, la gente che lasciava la pista era sempre una tragedia....
Niente male nemmeno ''Just Fashination'' (gli originali dei due pezzi citati stanno sul disco del 1983 ''Crackdown'').
Se vi capita, un altro pezzo: ''Sensoria'', merita un ascolto.

I Clock Dva stanno due spanne sopra i Cabaret Voltaire, partono più o meno nello stesso periodo ma nel 1989 arriva 'Buried Dreams', se vi interessa il suono elettronico dovete conoscerlo, è un capolavoro.
I Clock Dva sono Adi Newton, il tipo dell'intellettuale inquieto.
Musica ansiosa, a volte dark, comunque scura, cibernetica e cinematografica, è sempre difficilissimo descrivere con parole dei suoni e delle atmosfere ma è certo che quando è uscito ''Buried'' mi ha lasciato il segno
(quasi come, qualche anno prima, ''Vienna'' degli Ultravox che però si posizionava su ambiti molto più leggeri)
''Hide'' e ''Reign'' assieme a quasi tutti gli altri pezzi non passano certo inosservati. Più passaggi in settimana nell'iPod.

Una sera sono venuti degli amici a cena e che ho fatto ?
ho messo sullo stereo una big compilation di Crosby Still Nash & Young.
Sembra che voglia vantarmi (vabbene è vero, mi vanto...), qualche volta (rara) ricevo i complimenti per la mia capacità di passare attraverso cose diversissime tra loro. Apprezzo molto quando me lo sento dire, è una vita intera che ascolto musica e mi piace pensare di essere riuscito a cogliere il meglio di tante cose, al di la di generi o mode passeggere.
In mezzo a tante bellissime canzoni ho una passione per ''Guinnevere''
(dove però Young non c'è ancora)
e anche per ''Almost Cut My Hair'' naturalmente.... Pensate come volete.

Ne avevo sentito parlare e ho voluto togliermi la curiosità. Sono al primo disco, uscito da poco.
I La Roux, sono una tizia dai capelli rossi (naturalmente) che si chiama Elly e un tizio che si chiama Ben.
Non inventano niente di niente e il canto di lei non mi dice nulla. SynthPop/ElectroPop che si rifà pesantemente ai gruppi di genere degli anni 80. Ritmo, volendo anche bei suoni, canzonette inutili.
Si può vivere benissimo senza. ''In for the Kill'' è uscito come singolo.

The Field li ho già playlistati altre volte, mi piacciono e continuo a riscoltarli. Pop ricombinante, un basso, una batteria spesso acustica (!?) e una serie di computer. Se andate alla Playlist 002 c'è un link che porta ad una recensione su Onda Rock che spiega molto. Due passaggi nell'iPod per il mio pezzo preferito ''The More That I Do''

Dj Hell è tedesco, credo sia notissimo: produce, suona, qualche volta fa dischi, lavora in discoteca (?), Teufelwerk è l'ultima cosa che ha fatto (2009), roba da ballare, molto electro e veramente ben fatta. Nessuna innovazione (ma chi è che ''innova'' ultimamente, come penso ormai da tempo le cose migliori sono già state composte) Chi apprezza il genere non resterà deluso. Tanti Synth e sequencer come piovesse. Nel Cd (2 CD) c'è qualche ospite di riguardo: proprio su ''U Can Dance'' canta Brian Ferry ma più avanti c'è anche Puff Daddy (ricordate il film 'Godzilla e il campionamento di Kashmir dei Led Zeppelin), 'Electronic Germany' però deve veramente troppo ai Kratfwerk... è decisamente un pò più che un omaggio...

Buona Giornata :-)

(Il link su Splinder è questo:
http://aloysio.splinder.com)


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(006)

- PORCUPINE TREE
Time File (The Incident)
- REDSHAPE
Bound (Part 1 & 2) (The Dance Paradox)
- PINK FLOYD
Echoes (Meddle)
- LOVE AND ROCKETS
Lucifer Sam (Express)
- REDSHAPE
Globe (The Dance Paradox)
- PORCUPINE TREE
The Incident (The Incident)
- ATMOS
Stay Awake (Tour de Trance)
- LED ZEPPELIN
Black Dog (IV)



Ne ho già accennato, i Porcupine Tree hanno l'album nuovo, ieri da queste parti c'era il loro concerto,
ho preferito andare a cena con dei cari amici di lunga data...
Per farla breve l'album nuovo non mi ha convinto del tutto, ho letto nelle riviste, on line e non, cose molto contraddittorie chi vota l'album ''9'', chi ''5'' non si tratta solo di una questione di gusti, lecitissimi, è che proprio tutto l'album mi risulta dicretamente noioso.
''Time FiIe'' ha, più di altri brani, un grosso debito con i Pink Floyd (e con Dark Side e Animals), è piacevole ma il tutto è veramente strasentito, anche ''The Incident'', sempre all'interno del sentito, non è male.
Una cosa mi ha colpito dell'album: gli assoli di chitarra, che Wilson suona comunque bene, sono veramente senza un guizzo direi, esagerando, quasi inutili.
Tutto è ascoltabile, ma bisogna accontentarsi, ci sono le accelerazioni ''metal'' (poche), c'è l'armamentario progressive ''moderno'' a cui i Porcupine ci hanno abituato. Mi spiace dirlo forse non c'è altro.
A onor del vero ci sono altri 4 brani nel Bonus CD che non sono male....
Comunque, peccato !! ci tenevo....

Una divagazione seria che esula dalla Playlist e che ''mi è stata ispirata direttamente d'alto''
(citazione ''dotta'' da Francesco Guccini).
Avevo del tempo per farlo, ho messo le cuffie, mi son seduto in divano e ho ASCOLTATO l'album dei Porcupine.
Cosa c'è di strano ? Molto !! non lo fa quasi più nessuno....
Racconto una piccola cosa che già una decina di anni fa, quando è successa, mi aveva fatto riflettere.
Parlando con un conoscente dissi che il mio rapporto con la musica era simile a quello che si ha con un libro o con un programma televisisivo: ci si siede da qualche parte (meglio se comodi) e si legge o si guarda la tv,
non si fa niente altro (non è così semplice ma basta a capirsi..),
in pratica ci si concentra e si presta attenzione a quello che si sta leggendo, vedendo, ascoltando.
Davvero ??!! fai cosi ?? alla fine della conversazione Antonio (si chiamava cosi) è perfino tornato sui suoi passi per chiedermi: ma davvero metti la cuffia e ascolti solo musica ?
Antonio non era un marziano, era uno ''medio'' come ce ne sono milioni, uno che ascolta musica come ''tutti''.
Non capiva come si potesse stare ''solamente'' ad ascoltare musica.
Il punto è proprio questo: tutti hanno musica in casa, la musica è ovunque, bar, supermarket, mostre, aeroporti,
tutti si vantano di amare la musica. Non molti mesi fa ho dovuto sentire un tizio che mi diceva che ''la musica è tutta bella'', discorso di una superficialità disarmante fatto normalmente da persone che di musica pochissimo conoscono.

Pochi ''ASCOLTANO'' musica davvero, lasciamo che la musica ci scorra addosso, ci laviamo i piatti, la usiamo per conversare, per ciondolare a casa presi da altre cose, per portarcela in autobus e nel frattempo magari leggiamo il giornale. A volte, troppo spesso, diventa un semplice rumore di fondo.
Va tutto bene, ma non sempre, a volte bisogna (bisogna) dedicarci tempo e attenzione, se ne guadagna molto...
Fine della oramai lunga divagazione ispirata dall'alto.

RedShape non li conoscevo fino a una settimana fa, elettronica pura, techno.
''Bound'' è un classico crescendo incalzante con un bellissimo accordo di synth
simile a un'orchestra di archi (vabbè !!) che ogni tanto sommerge il resto.
Il disco è molto piacevole ottimi suoni, spesso le tastiere sono ''grasse'' come piace a me,
non è tutto da ballare, i ritmi sono a incastro e non è il solito ''tumb tum'' 4/4, se volete saperne di più potete leggere QUI
. Un'ottima scoperta.
Anche ''Globe'' mi è piaciuto molto, qui la struttura è più semplice è c'è un sinth ''acquatico'' davvero bello.

Sentire i Porcupine senza poi tornare alla casa madre dei Pink Floyd è un'eresia. Raramente (mai !) gli originali sono stati superati. Mi sono fatto ''Echoes'', non la raccolta in due CD del 2001 ma il brano tratto da Meddle (1971) che secondo me, e molti non sono d'accordo, resta il brano più bello che i Pink Floyd hanno composto, 23 minuti di storia. Ho un dispiacere con la loro musica: non averla potuta gustare dal vivo se non quando la ''magia'' era finita da un pezzo...

I Love And Rockets sono stati la seconda incarnazione dei Bauhaus (approposito !!) dopo i Tones On Tail
(Peter Murphy ha fatto storia a se). Nel loro disco ''Express'' c'è questa cover di Lucifer Sam che non è certo come l'originale però almeno non sfigura troppo. Lucifer Sam fa parte del primo disco dei Pink Floyd....

Roba da s/ballare (è abusato ?), roba forte (?!). Atmos.
Trance come suggerisce il titolo del CD, o meglio, progressive trance come li definisce la loro etichetta discografica. Ammetto che mi sfugge la differenza. Tutto elettronico, tutto sintetico, atmosferici, coinvolgenti, difficile stare fermi...
probabilmente tra le cose migliori per fare cose tipo ''Spinning''

Mi son fatto prendere la mano e l'ho messa nel lettore Cd della macchina, pericoloso, si rischia la distrazione.
Chissa dove l'ho lasciato/regalato/perduto il 45 giri originale di ''Black Dog'' dei Led Zeppelin.
Ricordo perfettamente la copertina nera con quella specie di mago/prete/sacerdote che teneva la lampada.
Bella, energica, ''chitarrosa'', vecchiume (?), storia anche questa...
Una curiosità: la rivista Rolling Stone l'ha messa al 294° posto nella classifica dei migliori 500 brani di tutti i tempi.

A presto


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